È essenziale per il futuro del nostro pianeta, “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”. Come chiaramente evidenziato, un’azione di grande impatto da mettere in atto per raggiungere questo traguardo al fine di assicurare a tutti i cittadini un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile.
La “Smart Mobility” è un tipo di mobilità che racchiude in sé tutte queste caratteristiche. Si tratta in primo luogo di una mobilità che permette di ridurre sensibilmente il traffico, puntando su un’idea di condivisione dei veicoli, grazie a servizi quali il “Car Sharing”, lo “Scooter Sharing” o il “Bike Sharing”. Per di più, le vetture a motore fornite da questi servizi sono nella stragrande maggioranza dei casi ad alimentazione elettrica, attributo essenziale non solo per migliorare la qualità dell’aria ma anche per contrastare ed abbattere l’inquinamento acustico urbano.
Generare minor traffico veicolare consentirà, a sua volta, di rendere le nostre città più sicure, facendole diventare a misura d’uomo. Ma il vero punto di svolta per il raggiungimento di standard di sicurezza ben più elevati sarà ottenuto attraverso le tecnologie “Internet of Things” che contraddistinguono la mobilità Smart. Veicoli intelligenti, connessi, dotati di guida assistita e capaci di interagire con le infrastrutture circostanti, evitando pericoli non solo per i conducenti ma per chiunque transiti nel caotico marasma delle arterie urbane: dai ciclisti ai pedoni. È questa una delle mete più rilevanti che ci si prefigge con gli sviluppi della Smart Mobility. Ma le prospettive che ci si aprono dinanzi potranno condurci ben oltre.